Nel secolo trascorso l'Italia partecipa e subisce due guerre mondiali in grado di trasformarla in una discarica bellica tanto per ordigni utilizzati ed inesplosi, quanto per munizioni volutamente affondate o sepolte nel corso di ritirate militari. A distanza di tanti anni questi oggetti del passato non perdono la propria capacità detonante, eclatanti esempi le bombe esplose nel territorio di Ostiglia (MN), nel 2003 e in località Cervinara (AV) nel 2006 nei pressi del Cimitero del paese. In entrambi i casi le impreviste detonazioni avvengono nella notte. Ad Ostiglia la Magistratura chiude l'inchiesta nel 2010. Sempre nel 2006 un ragazzino di undici anni residente a Reggio Calabria inconsapevolmente raccoglie un piccolo residuato bellico risalente alla seconda guerra mondiale, l'oggetto esplode e proietta sul corpo del bimbo piccole, violente e roventi schegge che uccidono il ragazzino. Ancora un esempio: il 19 giugno del 2007 una macchina escavatrice esegue alcune operazioni di carotaggio (Cosenza), ma urta una bomba sepolta a meno tre metri. I residuati bellici nel corso degli anni continuano a ferire ed uccidere: ad Asiago nel 2007 perde la vita un uomo di 49 anni, nel 2008 a Bologna un sessantanovenne, il 5 ottobre del 2008 un giovane meccanico residente a Crocetta del Montello, tenta di estrarre un pezzo di ferro incastrato tra gli ingranaggi di una fresa, utilizzando dell'acetilene, il giovane non comprende che il pezzo di ferro altro non è che un residuato bellico. I frammenti del piccolo ordigno travolgono il ragazzo che muore all'istante. Altre tragedie di questo genere nel tempo coinvolgono cittadini residenti nei Comuni di Bolzano, Pisa, Udine, Treviso ecc... I residuati bellici non sempre uccidono, feriscono o producono danni, il più delle volte creano emergenze in grandi o piccole città, infatti i Reggimenti Genio EOD ( Explosive Ordnance Disposal ) dell'Esercito sono costantemente impegnati in operazioni di bonifica su tutto il territorio nazionale. Ovviamente non posso tralasciare l'impegno profuso dagli uffici BCM (Bonifica Campi Minati) sempre dell'Esercito (Napoli e Padova), costantemente impegnati a seguire ogni lavoro di bonifica preventiva, come ho sempre affermato, sia i gruppi EOD, quanto i nuclei BCM sono uomini in grado di restituire serenità laddove il residuato crea paura terrore, emergenza. Tutto ciò naturalmente è la quotidianità di questi uomini in grado di bilanciare e valutare con grande professionalità stabilità meccaniche o chimiche di ogni residuato bellico del tipo esplodente, ma un cittadino ben distante da questi argomenti se dovesse involontariamente esporsi a pericoli di questo tipo come può difendersi...? Principalmente cerchiamo di comprendere i luoghi a rischio: Vecchi ponti ferroviari, stradali su torrenti o fiumi, boschi o pinete nei pressi di polveriere in disuso (vedi Codroipo e non solo), le scarpate stesse dei corsi d'acqua, luoghi di leggendarie battaglie: sbarco Sicilia, Salerno, Anzio, Cassino, San Pietro infine, Ortona, tutti i comuni coinvolti in feroci battaglie di terra della seconda (linea Gustav, Gotica, ecc...) o prima della guerra mondiale, come Asiago, l'Isonzo, l'Adamello, Montello, Tagliamento, Vittorio Veneto, Piave, ecc... Le categorie a rischio sono cacciatori, agricoltori, pescatori, lavoratori edili in fase di scavo, sub, recuperanti di cimeli storici, ecc... Tutte queste figure (per operai altro discorso) nel momento in cui credono di riconoscere un residuato bellico non devono subire alcuna curiosità, non devono toccare nulla, se in possesso di un cellulare possono allertare e segnalare il casuale rinvenimento alle autorità competenti della zona (113/112). Più complesso è il rinvenimento di un residuato bellico nel mezzo di opere edilizie in grandi città, in questo caso la direzione lavori o i responsabili della sicurezza devono immediatamente sospendere ogni attività nel cantiere stesso ed allertare con grande sollecitudine la Forze dell'Ordine, queste ultime in tempo reale giungono sul posto, recintano l'ordigno, contemporaneamente comunicano alla Prefettura il ritrovamento della “bomba”. Concludo queste righe ricordando che non sempre i residuati bellici sono di natura esplodente, anzi non è raro rinvenire granate o quant'altro a caricamento chimico: Fosforo, Yprite, Fosgene e tanti altri gas (polemiche Molfetta docet).
Giovanni Lafirenze
Amministratore del portale web www. Biografiadiunabomba.it
Autore de “La mia Bonifica” e “Schegge Assassine” Florestano Edizioni Bari
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