Il 22 aprile 2011 un quarantenne residente ad Ariccia (Roma) mentre è intento ad allenarsi all'interno dei sentieri del lago di Albano nota una bomba da mortaio, “ovviamente” risalente alla seconda guerra mondiale, la guarda, probabilmente comprende l'identità dell'oggetto, ma non percepisce il pericolo e decide di consegnarla ai Carabinieri di zona. Naturalmente in questa avventata manovra l'uomo non possiede alcuna colpa, lui è in buona fede, desidera eliminare l'oggetto esplodente da una zona frequentata anche da ragazzini. In realtà i residuati bellici non si toccano, non si spostano...!!!! Quando si rinviene, si nota, un oggetto del genere è sufficiente allertare le forze dell'ordine di zona, anche per mezzo di un telefonino (113), esporsi in prima persona ad un pericolo del genere è inutile, caricare in auto la granata è una manovra azzardata per via delle sollecitazioni che lungo il tragitto la bomba subisce, non solo, nel pericolo coinvolgiamo anche le persone (ignare) che incrociamo con l'auto. Ancora una volta ripeto: Se in Italia l'informazione orientata a questo “GRAVISSIMO” tema fosse leggermente più presente, le persone non cadrebbero in questi paradossali e pericolosi errori in grado di sconvolgere la sicurezza di una intera comunità e non solo.
Giovanni Lafirenze
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