Il quattro Maggio 2010 (ANSA) a Castelfranco Veneto (Treviso) un residuato bellico risalente alla Prima Guerra Mondiale, forse una granata di piccolo o medio calibro a causa di un'inopportuna manipolazione esplode ferendo due pensionati del luogo.
I due amici volevano saldare un crocefisso (...) sulla pancia del proietto, trovato chissà dove.
“Sicuramente lo pensavano vuoto, ma non lo era”.
Infatti credo d'immaginare una granata priva d'ogiva, in parte colma d'esplosivo celato da uno strato di terreno, perciò i due improvvisati tecnici, scivolano tra le braccia dell'inganno.
Difatti i due, decisi a portare a termine il proprio stravagante progetto, azionano una saldatrice che sviluppa calore sufficiente a far esplodere la piccola bomba.
Quest'ultima proietta sui corpi dei protagonisti roventi schegge ed una forza d'urto ad alta temperatura.
Il tecnico saldatore (…) è ricoverato in rianimazione, il curatore del progetto al contrario è dimesso lo stesso giorno.
L'esplosione spaventa e allerta la comunità, il panico investe Borgo Vicenza, oltre le ambulanze del 118 intervengono Vigili del Fuoco e Forze dell'Ordine.
I Militari dell'Arma accertano che il proprietario del garage è collezionista d'armi da guerra ( regolarmente registrate...? ).
Ancora una volta mi chiedo:
questa granata parzialmente colma d'esplosivo come ha raggiunto la casa del collezionista...?
I residuati bellici, non si toccano, non si spostano, non si portano a spasso per paesi o città. Veramente stanco di ripete questo concetto, non resta che rispondere al mio stesso quesito per mezzo di una notizia datata 5 maggio 2011 che giunge da Gorizia d'Isonzo: “scomparsa una granata da 305 millimetri, la Magistratura indaga...”
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