Il 13 gennaio la notizia giunge per mezzo del quotidiano web ilgiornalediragusa.it: “Un agricoltore mentre svolge operazioni di riordino e manutenzione in un pozzo situato nel campo agricolo di sua proprietà in contrada Mazzara riviene numerosi residuati bellici”.
La vecchia cisterna da tempo adibita ad accogliere acqua anche per l’irrigazione del terreno coltivato oggi è colma di fango, tuttavia il contadino non ha dubbi: i pezzi di ferro che vede nel piccolo pantano sono vecchi fucili, perciò allerta le Forze dell’Ordine appartenenti al Commissariato di Vittoria (Ragusa).
La Polizia già impegnata in ordinarie operazioni di controllo sul territorio, interviene in tempo reale accertando la natura di quei pezzi del passato: “6 fucili, 16 pistole mitragliatrici di caratteristiche varie oltre a 5 canne, 22 caricatori e 1235 munizioni di vario calibro, etc...”.
Naturalmente tutto questo può stupire, ciò nonostante se rievochiamo i tempi della seconda guerra mondiale possiamo comprendere le ragioni storiche del rinvenimento di quelle vecchie armi.
Il Comune di Vittoria è posizionato a pochi chilometri dal mare e tra Gela, Licata, Ragusa, Modica, Comiso ( sede di aeroporto militare), Pozzallo e Siracusa, ovviamente questi luoghi ricordano i giganteschi movimenti militari a causa dello sbarco anglo-amicano del 10 luglio 1943, le numerose battaglie lasciano sepolti un indefinibile numero di ordigni inesplosi.
Non solo, mentre le truppe dei Generali Patton e Montgomery avanzano conquistando o liberando Paesi e Città, un gran numero di militari dell’Asse impegnati a difesa dell’isola si ritirano nascondendo, sotterrando ogni munizione (per non consegnarla al nemico), perciò anche celandole nei pozzi.
Per questa ragione è facile intuire quanto la zona del Comune di Vittoria e tutte le località citate siano ancora oggi permeati da pericolosissimi residuati bellici da eliminare
(vedi Piazza Armerina).
Giovanni Lafirenze
La vecchia cisterna da tempo adibita ad accogliere acqua anche per l’irrigazione del terreno coltivato oggi è colma di fango, tuttavia il contadino non ha dubbi: i pezzi di ferro che vede nel piccolo pantano sono vecchi fucili, perciò allerta le Forze dell’Ordine appartenenti al Commissariato di Vittoria (Ragusa).
La Polizia già impegnata in ordinarie operazioni di controllo sul territorio, interviene in tempo reale accertando la natura di quei pezzi del passato: “6 fucili, 16 pistole mitragliatrici di caratteristiche varie oltre a 5 canne, 22 caricatori e 1235 munizioni di vario calibro, etc...”.
Naturalmente tutto questo può stupire, ciò nonostante se rievochiamo i tempi della seconda guerra mondiale possiamo comprendere le ragioni storiche del rinvenimento di quelle vecchie armi.
Il Comune di Vittoria è posizionato a pochi chilometri dal mare e tra Gela, Licata, Ragusa, Modica, Comiso ( sede di aeroporto militare), Pozzallo e Siracusa, ovviamente questi luoghi ricordano i giganteschi movimenti militari a causa dello sbarco anglo-amicano del 10 luglio 1943, le numerose battaglie lasciano sepolti un indefinibile numero di ordigni inesplosi.
Non solo, mentre le truppe dei Generali Patton e Montgomery avanzano conquistando o liberando Paesi e Città, un gran numero di militari dell’Asse impegnati a difesa dell’isola si ritirano nascondendo, sotterrando ogni munizione (per non consegnarla al nemico), perciò anche celandole nei pozzi.
Per questa ragione è facile intuire quanto la zona del Comune di Vittoria e tutte le località citate siano ancora oggi permeati da pericolosissimi residuati bellici da eliminare
(vedi Piazza Armerina).
Giovanni Lafirenze